COMUNICATO STAMPA

Rap: Sindacati “da troppo tempo si attende la vera svolta, stessi mezzi, stessa gestione del personale e stessa scarsa sicurezza per i dipendenti della fallita Amia”.

Al via le assemblee dei lavoratori

 

Preoccupati per le sorti della Rap: questo lo stato d’animo che ormai da mesi caratterizza i lavoratori della “nuova” municipalizzata, sorta dalle ceneri della dissolta Amia, e del maldestro tentativo di rianimarla messo in opera dai Commissari.

Ma dopo 19 mesi dall’inizio di questa esperienza i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, Ugl, Fesica Confsal e Filas interpretano i timori dei lavoratori e le insoddisfazioni dei cittadini di Palermo.

La tanto attesa “svolta concreta alla riorganizzazione aziendale” fino ad oggi è stata presentata e strombazzata coinvolgendo addirittura il Sindaco Orlando, si è rivelata solo un modesto specchietto per le allodole in termini di propaganda mediatica. Nessuna vera riorganizzazione, che superi un manipolo di trasferimenti interni di dirigenti e funzionari. E nella sostanza dei fatti nulla di nuovo rispetto alla vecchia Amia fallita: gli stessi mezzi, fatta eccezione per i nuovi veicoli per la raccolta di prossimità – peraltro già avviata dagli ex  commissari straordinari – la stessa invivibilità degli ambienti di lavoro, la stessa mancanza di sicurezza degli autoparchi e delle sedi aziendali le cui condizioni di igiene e di manutenzione sono da …. terzo mondo, la medesima mancanza di attrezzature e materiali, la stessa assenza di un disegno reale di prospettiva di sviluppo industriale: nessun reale progetto sull’impiantistica; zero su una efficace programmazione e pianificazione degli acquisti.

 

 Fra i motivi che generano timore ed incertezza, aggiungono “le forti perplessità espresse sulle tante vicenda e misteri che si sviluppano su Bellolampo, la commedia degli equivoci sulla vicenda Reset, temi sui quali  l’azienda continua ad essere sfuggente disattendendo, di fatto, il dovere normativo e contrattuale di confrontarsi in maniera puntuale e trasparente con le parti sociali” e determinando in tal modo la nostra posizione di chiusura netta sulla cessione di qualsiasi servizio di istituto, mentre continua a regnare il silenzio sui costi-benefici dell’operazione “Bellolampo aperta a tutti”.

Ed intanto – rappresentano i sindacati – i lavoratori continuano ad essere adibiti a diverse mansioni superiori senza percepire alcuna retribuzione aggiuntiva, ne con una pianificazione reale sull’utilizzo futuro dell’organico: operatori ecologici adibiti alla conduzione dei mezzi, alle manutenzioni stradali, alla conduzione dei mezzi in discarica, alle manutenzioni di impianti e sedi aziendali, lavoratori amministrativi che svolgono mansioni di capi area tecnici. Per non parlare dei circa 140 lavoratori part-time sui quali l’azienda ha assunto formale impegno per la trasformazione a full-time, impegno a tutt’oggi disatteso”. Da qui fanno sapere la decisione di indire assemblee per verificare e confrontarsi con i lavoratori e mettere meglio a fuoco i percorsi di attività sindacale da svolgere.

Infine per sottolineare, concludono, “l’incapacità certificata anche sul tema della gestione del personale che continua a generare confusione, contrapposizioni e sovrapposizioni nei ruoli dirigenziali e apicali nonché la totale assenza di un percorso di fidelizzazione delle maestranze tutte”; se qualcuno si permette il lusso di dire ai lavoratori che senza guanti e senza scarpe devono ugualmente uscire per fare il servizio ricordiamo che si tratta di dispositivi di protezione individuale con chiare responsabilità penali e la complicità nel far correre rilevanti rischi ai nostri colleghi non la si consentirà più a nessuno.

Il calendario delle assemblee verrà reso noto appena disponibile agli organi di stampa.

I lavoratori e i sindacati della RAP chiedono anticipatamente scusa ai cittadini per i ritardi che ciò potrà comportare ai servizi aziendali, ma sollecitano comprensione per una situazione che se non affrontata con tempestività, può far ripiombare Palermo in quel caos nella gestione del servizio dei rifiuti, sinora evitato solo per la personale disponibilità dei lavoratori.